Dal primo ottobre è arrivata, come previsto, la stangata sulle bollette di luce e gas che aumenteranno, rispettivamente, del 29,8% e del 14,4%. Rincari che, senza l’intervento del governo da circa 3 miliardi di euro, sarebbero stati ancora maggiori (oltre il 45% per l’elettricità e superiore al 30% per il gas).
Aumento per famiglia tipo
Per la luce nel 2021 la spesa annuale per la famiglia-tipo sarà di circa 631 euro, con una variazione del +30% rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 145 euro su base annua), mentre la spesa annuale della famiglia-tipo per la bolletta gas nel 2021 sarà di circa 1.130 euro, con una variazione del +15% circa rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 155 euro su base annua). Nei confronti con il 2020 si deve tener conto dei prezzi bassi riscontrati nel periodo della pandemia. Per l’elettricità, infatti, la spesa annua del 2021 è superiore di circa il 13% rispetto a quella pre-Covid del 2019, mentre per il gas si è sostanzialmente tornati ai livelli del 2019.
Intervento Arera
“La straordinaria dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici – ancora in forte crescita per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti alla pandemia e le difficoltà nelle filiere di approvvigionamento – e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento superiore al 45% della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30% di quella del gas”, ha affermato l’Arera nel suo ultimo aggiornamento trimestrale delle tariffe di luce e gas. Per questo motivo, l’Autorità è intervenuta annullando transitoriamente gli oneri generali di sistema in bolletta e potenziando il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, grazie al decreto di urgenza del governo che ha stanziato le risorse necessarie, consentendo così di attutire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese. Per oltre 3 milioni di nuclei familiari aventi diritto ai bonus di sconto per l’elettricità e per 2,5 milioni che fruiscono del bonus gas, in base all’Isee, gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente azzerati dal decreto.
Rincaro gas
“L’aumento delle bollette del gas – conferma Riccardo Bani, fondatore e ceo di Veos – dipendono dall’andamento della materia prima: nei momenti di alta liquidità, ciò genera una serie di benefici sui prezzi; quando invece, come nell’anno passato, si è dovuto fare i conti con un clima rigido, una riduzione delle estrazioni di gas e il mancato avviamento di alcune infrastrutture importanti, si viene a creare una tensione sulla quantità di gas naturale disponibile”. Ad aggravare la situazione il contesto geopolitico da cui si approvvigiona il gas: “In Europa siamo importatori netti di gas e le controparti sono la Russia, la Libia e l’Algeria (Paesi che da una parte hanno un fabbisogno sempre crescente di gas ma che dall’altra possono anche avere comportamenti speculativi difficili da gestire)”, aggiunge Bani.
Rincaro energia elettrica
A cascata, secondo il ceo di Veos, il rincaro dei prezzi dell’energia elettrica è direttamente collegato a quello del gas: “Nonostante gli sforzi per il ricorso a fonti rinnovabili, per un gran numero di ore dell’anno il prezzo dell’elettricità è fatto dagli impianti che usano combustibili fossili tra cui gas naturale. Se il prezzo di quest’ultimo sale, va da sé che aumenta anche quello dell’energia elettrica. Un secondo fattore è legato ai sistemi di produzione, che rientrano nel meccanismo Ets (Emission trading system) per il quale i produttori di energia sono obbligati ad acquistare i diritti ad emettere CO2. Dato che il suo prezzo è passato da 5/6 euro a tonnellata a circa 60 euro a tonnellata, di conseguenza sale anche quello dell’energia elettrica”.
Quali sono le possibili soluzioni per far fronte al rincaro? “La prima strada, più facilmente attivabile, è quella di individuare, tra i competitors, i fornitori che consentono di un prezzo più basso. La seconda, molto più importante, è quella di ridurre i consumi di elettricità e gas con interventi di efficienza energetica”, risponde Bani. “Ad esempio sostituire la caldaia con una pompa di calore ad alta temperatura consente di dimezzare la bolletta del riscaldamento (che pesa due terzi della spesa energetica di una famiglia) oltre ad azzera le emissioni in atmosfera nel luogo in cui abitiamo”.
Articolo tratto da Repubblica.it