Cosa si paga in una bolletta luce? Una domanda ricorrente tra le famiglie italiane, soprattutto dopo aver cercato di decifrare le diverse e spesso confuse voci all’interno del foglio. Molto spesso, infatti, la lettura della bolletta della luce risulta ostica e complessa nonostante si tratti di un documento di vitale importanza. Al proprio interno è possibile trovare varie voci che però non dipendono dal singolo fornitore, ma sono standardizzate e fisse per tutti, così come deciso dall’Autorità (ARERA). Vediamo, quindi, di far luce e semplificare tutte le informazioni presenti all’interno della bolletta.
Come leggere una bolletta?
Nella bolletta di sintesi, o anche detta sintetica, sono riportati i dati identificativi relativi al cliente, alla fornitura e alla tipologia di contratto stipulato. Sono, inoltre, delineate le caratteristiche tecniche della fornitura di energia. Le voci principali sono così riassumibili in:
- Codice POD: il punto geografico che rileva precisamente il luogo in cui l’utente preleva energia. Il codice si riconosce facilmente ed è composto da 14-15 caratteri preceduti da IT.
- Tipologia di pagamento: indica la modalità con cui si desidera pagare la bolletta. A seconda del fornitore, si può scegliere tra bollettino postale, domiciliazione bancaria oppure carte di credito/debito.
- Tipologia di cliente: per i clienti domestici si distingue in “domestico residente” o “domestico non residente”.
- Potenza impegnata e potenza disponibile: ci si riferisce ai kW di potenza del contatore. La potenza impegnata viene definita al momento della prima attivazione del contatore e va stimata in base all’uso di elettrodomestici. Può essere cambiata in seguito. La potenza disponibile è indicata come limite, nel caso fosse superata, il contatore scatta.
- Tensione di fornitura: tipologia di distribuzione di energia elettrica. Per i domestici solitamente è monofase.
- Pagamento dovuto: ammonta al costo totale della bolletta emessa.
Il costo finale della bolletta della luce è quindi il risultato di diverse spese, alcune variabili come il consumo elettrico, altre fisse e già prestabilite dal contratto. Saperle riconoscere ed interpretare è di rilevata importanza nel calcolo delle finanze di ogni utente; avere dimestichezza con la lettura della bolletta permette, infatti, di poter gestire i propri consumi più consapevolmente.
I diversi tipi di costi presenti in una bolletta
Nella bolletta sintetica si trova la sintesi degli importi fatturati, che rappresenta un riepilogo dei costi, raffigurando le principali voci di spesa. Questi sono sempre presenti, sia che il proprio contratto rientri nel mercato libero, sia che ci si affidi ancora al servizio di tutela. Il mercato, ad oggi, si sta progressivamente liberalizzando aprendosi a nuovi e diversi fornitori rispetto ai ‘tradizionali’ ormai più che noti. Tale evoluzione sta spingendo il cliente ad una scelta sempre più ponderata circa i propri consumi elettrici, valutando in maniera più oculata le offerte e le tariffe più vantaggiose. Le spese nella bolletta dipendono per la maggior parte da vincoli e norme univoche, uguali per tutti i soggetti presenti sul mercato e secondariamente dal fornitore prescelto.
Spesa per la materia energia
La spesa per la materia energia è la sezione in cui ha luogo la concorrenza tra i diversi fornitori, essa può variare in base al tipo di offerta scelta.
Le spese per la materia energia sono costituite in genere da:
- Costi fissi: questi sono indipendenti dal consumo periodico dell’utente, sono legati per esempio al commercio e al dispacciamento.
- Costo energia: non è altro che il prezzo relativo alle condizioni economiche scelte in fase di contrattualizzazione e oscilla in base all’utilizzo di apparecchi che richiedono energia nella propria abitazione. È questo il prezzo principale che determina la concorrenza tra i vari fornitori.
La spesa per l’acquisto dell’energia elettrica comprende anche eventuali perdite. Nel servizio di tutela sono incluse nella voce, per il mercato libero al contrario è presente una nota separata. All’interno del costo energia è compreso anche il prezzo del dispacciamento, regolato dall’Autorità, necessario per mantenere il bilanciamento tra l’elettricità consumata e quella prodotta dalle centrali.
È bene evidenziare che oltre quello sopra detto sono presenti la PCV ed il prezzo di perequazione. Quest’ultimo, presente nella bolletta solo nel caso in cui ci si rivolga al servizio di maggior Tutela, assicura che gli importi pagati dal cliente siano effettivamente quelli necessari all’acquirente unico per il recupero e il dispacciamento dell’elettricità. Il primo invece, la PCV, è una voce relativa ai costi della commercializzazione dell’energia. Il valore è definito periodicamente dall’Autorità, in modo tale da riflettere i costi effettivi sostenuti per il trasporto e la vendita dell’energia elettrica in circolazione. Infine è presente la componente per il dispacciamento (in valore negativo), anche questo definito dall’Autorità, che serve per restituire al cliente la differenza tra la componente PCV e i costi di gestione commerciale sostenuti dai fornitori del servizio di maggiore tutela.
Spesa per il trasporto e gestione contatore
Questa spesa è legata al trasporto dell’energia, sia a livello nazionale che locale. I costi sono standard e decisi dall’ARERA in base ad una molteplicità di fattori: l’inflazione, gli investimenti, l’efficienza e la continuità del servizio. La quota non varia, quindi, in base ai diversi fornitori. Le spese per il trasporto e gestione contatore si suddividono in 3 voci distinte:
- Quota fissa: indipendente dal proprio consumo, si misura in €/cliente/mese.
- Quota potenza: indica la potenza misurata, misurata in €/kW/mese.
- Quota variabile: calcolata in €/kWh, esprime la quantità di energia trasportata, necessaria per soddisfare le richieste dell’utente.
Spesa oneri di sistema
Anche in questo caso i costi legati agli oneri di sistema sono stabiliti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Sono necessari per mantenere il corretto funzionamento del sistema elettrico, per la ricerca e lo sviluppo e l’energia green. Nello specifico gli oneri di sistema ASOS riguardano le spese relative all’energia rinnovabile e sostenibile, gli oneri ARIM coprono il restante delle generalità.
Spese imposte e IVA
Per concludere è bene evidenziare un’altra delle spese che incidono sulla bolletta luce: parliamo delle spese di imposte ed IVA. Queste sono stabilite dagli enti statali e non dipendono dal fornitore. Nel dettaglio, l’IVA è calcolata su ciascuna voce della bolletta e per le forniture ad uso domestico è fissa al 10%, per altre particolari forniture al 22%. L’agenzia delle dogane gestisce l’importo dell’accisa, anche conosciuta come imposta erariale di consumo. Questo valore viene calcolato puramente sull’energia consumata ed anche in questo caso il costo varia a seconda della tipologia d’utente: consumo domestico o tipologie di utilizzo particolare.
articolo tratto da: https://www.quotidiano.net/
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