Una tappa ulteriore della focalizzazione aziendale sulle fonti rinnovabili, in linea con il percorso di transizione energetica che sta caratterizzando l’economia globale. Nei giorni scorsi Edison ha perfezionato l’accordo con F2i-Fondi Italiani per le Infrastrutture per rilevare il 70% di E2i Energie Speciali, società attiva nel mercato italiano dell’eolico di cui già deteneva il 30%. Un segnale per tutto il mercato, considerato il peso specifico dell’azienda energetica italiana.
Focus sull’eolico
A valle di questa operazione, Edison consolida il secondo posto nel mercato nazionale dell’eolico, con una capacità installata di 1 GW. Una posizione di forza in un settore che conserva enormi potenzialità di sviluppo, anche alla luce dei fondi in arrivo dall’Ue per la transizione green, nel quale le dimensioni sono importanti per generare economie di scala e continuare a innovare. Perché l’evoluzione tecnologica prosegue senza soste e premia chi ha la visione e le risorse eco- nomiche per evolvere di continuo. “Con questa operazione saremo in grado di valorizzare appieno le sinergie derivanti da una presenza integrata lungo l’intera filiera delle rinnovabili e accelerare il nostro piano di investimenti”, spiega l’ad della società, Nicola Monti. Al di là del valore (E2i Energie Speciali ha un portafoglio impianti composto da 38 campi eolici per una capacità installata di 706 MW, cui si aggiungono quattro progetti per altri 74 MW e tre impianti fotovoltaici di piccola taglia), l’operazione è importante perché consolida un percorso avviato da Edison nel 2019 con il disimpegno dalle attività di estrazione e produzione di idrocarburi (E&P), seguita nel 2020 dalla vendita di tutte le attività operate (sono rimaste quelle non direttamente gestite, in Norvegia e Algeria ma la società è impegnata a dismettere anche quelle) e da una crescita in parallelo nelle rinnovabili.
Ritorno all’utile
Il 2020 è stato l’anno del ritorno all’utile per Edison. Nonostante la crisi economica determinata dalla pandemia, il bilancio da poco approvato segna un risultato netto di gruppo positivo per 19 milioni di euro rispetto alla perdita per 436 milioni registrata nel 2019. Se si esclude dai due esercizi l’impatto della cessione del business E&P, il 2020 si è chiuso con l’ultima riga di bilancio in positivo per 191 milioni, il 35,5% in più dell’anno precedente. Bene anche il margine operativo lordo, in progresso del 13,6% da un anno all’altro e arrivato a quota 684 milioni. La spinta maggiore è arrivata dalla filiera energia elettrica, che ha beneficiato soprattutto dell’incremento della generazione rinnovabile, nonché del buon anda- mento dell’attività gas, mentre di contro ha pesato per 59 milioni la crisi pandemica, che ha impattato sia sulla domanda, sia sui prezzi di energia elettrica e gas. “Si tratta di risultati superiori alle attese e conseguiti nonostante l’impatto del Covid 19, che ha deter- minato la crisi economica più profonda dalla Grande depressione”, rivendica Monti. Il quale sottolinea come alla solida performance industriale del periodo» abbia consentito all’azienda energetica italiana di districarsi in un contesto non certo facile e pieno di incognite che nessun programma di risk management avrebbe potuto mettere in conto. “Edison torna in utile e continua ad aumentare la propria red- ditività, beneficiando soprattutto dell’apporto della generazione rinnovabile. Un risultato che è frutto della focalizzazione strategica della società sulla transizione energetica in Italia”.
Nuovi investimenti
I buoni risultati sono stati accompagnati da nuovi investimenti nella Penisola. “Abbiamo cantieri già aperti per un miliardo di euro nelle tre aree del nostro sviluppo strategico, ossia produzione rinnovabile e da termoelettrico di ultima generazione, mobilità sostenibile, efficienza energetica e nuovi servizi dedicati ai clienti finali, – continua Monti – con il 2020 abbiamo anche raggiunto in anticipo gran parte degli obiettivi che la società ha adottato in coerenza con gli Sdg’s (gli obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030, ndr) dell’Onu e facciamo un significativo passo avanti nell’aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, raggiungendo il 26% dell’attuale mix”. Intanto l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 è risultato sostanzialmente in linea con dodici mesi prima (da 516 a 513 milioni di euro), con la performance industriale e l’uscita dalle attività E&P che in sostanza hanno liberato risorse per gli investimenti green. Infine uno sguardo al futuro: Edison prevede per il 2021 una crescita ulteriore del margine operativo lordo, atteso in un intervallo compreso tra 680 e 740 milioni di euro.
Articolo tratto da REPUBBLICA.IT