Elettricità gratuita, anzi prezzi sottozero. Una bolletta con valori negativi, con gli utenti pagati per accendere la luce in casa. Roba da svenire per un italiano alle prese con i soliti rincari stagionali. Il fatto insolito è accaduto in Norvegia, dove per la seconda volta nella storia si è creata una particolare congiuntura che ha visto questa caduta delle quotazioni.
L’elettricità ceduta a prezzi negativi ha avuto solo una parentesi di quattro ore tra l’una di notte e le quattro di mattina nella giornata di lunedì scorso, ed è stata ad appannaggio dei residenti della Norvegia meridionale, in particolare intorno alla capitale Oslo e nella città di Kristiansand. In bolletta, a dirla tutta, un costo ci sarà comunque perché anche se l’elettricità ha un prezzo sottozero ci sono sempre da pagare le spese di distribuzione e le imposte. Ma anche se l’alimentazione elettrica non era completamente gratuita, il fatto è stato riportato con enfasi dai media norvegesi: in Danimarca, a causa di un’importante produzione di energia eolica, di tanto in tanto si vedono prezzi negativi, ma per il regno più a nord d’Europa è una novità.
«Questa è la seconda volta che vediamo prezzi negativi nella Norvegia meridionale» ha affermato, sul portale E24 l’analista energetico di Wattsight, Tor Reier Lilleholt. «Le ragioni sono diverse: copiose precipitazioni e il vento autunnale hanno incrementato la produzione di energia idroelettrica ed eolica portando a un eccesso di offerta. Inoltre, in questo periodo arriva più energia dalla Svezia, mentre i consumi interni sono piuttosto bassi, anche perché la temperatura è di alcuni gradi sopra la norma e serve meno elettricità per il riscaldamento. Per il futuro c’è da aspettarsi un aumento delle quotazioni».
Anche nel luglio scorso, per una sola ora, i prezzi dell’elettricità erano scesi sottozero: con le vacanze alle porte anche quello era un periodo di basso consumo e alta produzione. Quando alla borsa elettrica i prezzi sono negativi (lunedì si è toccato un minimo di meno 0,93 euro per megawattora) i produttori devono pagare i consumatori per acquistare l’energia in eccesso poiché non possono frenare la produzione.
La Norvegia è il più grande produttore di petrolio e gas naturale dell’Europa occidentale, ma nonostante il patrimonio di idrocarburi genera la maggior parte della sua elettricità da fonti rinnovabili, in particolare idroelettriche. Secondo l’Istituto di statistica norvegese l’energia idroelettrica ha rappresentato il 91,2% della produzione elettrica nel settembre scorso, seguita dall’energia eolica con una quota del 7,1% e dalla termica con l’16%.
Sigbjoern Seland, capo analista di StormGeo Nena, ha spiegato all’agenzia Reuters che è probabile che i prezzi negativi si verifichino più spesso in futuro a causa dei nuovi sviluppi dell’energia eolica nei paesi nordici. Se i produttori di energia idroelettrica possono in un qualche modo regolare la produzione nei loro bacini, con il vento è più difficile scendere a patti.
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Articolo tratto da: https://www.italiaoggi.it/