Secondo il National Grid Electricity System Operator (ESO) del Regno Unito, a Pasquetta «Il tempo soleggiato e ventoso, insieme a una bassa domanda di energia, ha portato a un aumento delle fonti di energia rinnovabile» e così le fonti energetiche low carbon (nelle quali ESO include anche il nucleare) sono arrivate a fornire quasi l’80% dell’elettricità britannica, senza l’immissione in rete di energia prodotta a carbone e con solo il 10% dell’energia proveniente da centrali a gas, ha aggiunto l’operatore.
L’ESO ha anche sottolineato che lunedì 5 aprile alle 13,00 «I livelli di inquinamento da carbonio per ogni unità di elettricità consumata sono scesi a soli 39 grammi di anidride carbonica – il più basso mai registrato per la rete» e che «L’energia eolica rappresentava il 39% del mix energetico, con il solare al 21% e il nucleare al 16%».
La combustione di biomasse ha rappresentato circa il 4% e sulla sostenibilità di questa fonte energetica nel Regno Unito (e non solo) si discute molto, tanto che l’ESO la classifica separatamente dalle fonti low carbon e dai combustibili fossili.
Il 6 aprile i combustibili fossili avevano recuperato terreno arrivando al 24,8% dell’energia elettrica della Gran Bretagna, la maggior parte prodotta da centrali a gas a ciclo combinato, mentre le fonti rinnovabili erano scese al 45,2%i.
Ma a gennaio il gas rappresentava oltre il 43% del mix energetico britannico e il carbone quasi il 5% e a marzo il 37% dell’elettricità del Regno Unito è stato prodotto con il gas.
Il record precedente per il giorno più green della Gran Bretagna era stato stabilito il 24 maggio 2020, in pieno lockdown anti-Covid, quando la domanda di elettricità era crollata e la rete nazionale aveva risposto togliendo le centrali elettriche dalla rete e chiudendo per prime le ultime 4 centrali a carbone rimaste in attività nel Regno Unito.
Il nuovo record è una buona notizia per il governo conservatore britannico che si è impegnato a realizzare una società a zero emissioni di carbonio ma, come fa notare BBC News, «E’ tutt’altro che una sorpresa. Prendi gli ingredienti di una giornata di sole e ventosa in un giorno festivo quando le fabbriche non funzionano, insieme a un lockdown, e sei sicuro di cucinare una percentuale impressionante di energia eolica. Ma ricorda, con l’aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili, questi record avverranno regolarmente. Il vero banco di prova per le energie rinnovabili arriva quando affrontiamo una fredda, immobile, nuvolosa giornata di febbraio, quando la domanda di calore e luce aumenta e l’energia eolica è inesistente. Questo richiederà uno stoccaggio di energia molto maggiore di quello attualmente disponibile».
Il governo britannico punta a produrre entro il 2030 quasi tutta l’elettricità da fonti low carbon ma, nonostante gli impressionanti risultati delle festività pasquali, c’è ancora molta strada da fare.
Nel 2020 sono stati battuti molti record del Regno Unito che non ha utilizzato energia prodotta con il carbone per quasi 68 giorni di fila¨dal 10 aprile al 16 giugno, mentre, durante maggio 2020, il solare fotovoltaico ha fornito in diverse occasioni più di un terzo dell’elettricità. Il Natale 2020 è stato anche il primo Natale senza carbone nel Regno Unito.
Il record della produzione di energia eolica è stato battuto il 13 febbraio di quest’anno.
Fintan Slye, direttore di National Grid ESO, ha commentato: «Questo ultimo record è un altro esempio di come la rete continui a trasformarsi a un ritmo sorprendente mentre ci allontaniamo dalla produzione di combustibili fossili e sfruttiamo la crescita delle fonti di energia rinnovabile. E’ un momento entusiasmante e i progressi che stiamo vedendo con questi record sottolineano i significativi passi avanti che stiamo compiendo verso la nostra ambizione di essere in grado di far funzionare il sistema senza emissioni di carbonio entro il 2025».
Recod che arrivano nell’anno in cui il Fregno Unito ospiterà la 26esima Conferenza delle parti dell’ United Nations Framework Convention on Climate Change e Kate Blagojevic, responsabile clima di Greenpeace UK, ha elogiato i progressi compiuti nell’eliminazione dei combustibili fossili dal mix energetico, ma ha concluso che «Per il governo britannico non è il momento per di riposarsi sugli allori. Le emissioni di carbonio provenienti dalle nostre case, fattorie e strade rimangono ostinatamente alte e solo un intervento governativo di grande portata può sbloccare l’impasse. Mentre il vertice sul clima di Glasgow si avvicina, i ministri devono davvero aumentare i loro sforzi per affrontare su tutta la linea le emissioni di carbonio del Regno Unito».
Articolo tratto da: https://www.greenreport.it/
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